TORNATA DEL 15 DICEMBRE 2013
Meditazione del giorno
san Luigi Maria Grignion de Montfort nel suo Trattato della vera devozione alla Santa Vergine
«Io dico con i santi: la divina Maria è il paradiso terrestre del nuovo Adamo, dove questi si è incarnato per opera dello Spirito Santo, per operarvi meraviglie inimmaginabili. È il grande e divino mondo di Dio, dove egli custodisce bellezze e tesori ineffabili; è la magnificenza dell’Altissimo, dove è nascosto come nel proprio seno il suo unico Figlio e, in lui, tutto ciò che egli ha di più grande e prezioso. Oh! quante cose grandi e nascoste ha compiuto il Dio potente in questa creatura meravigliosa; ella stessa si sente costretta a proclamarlo, nonostante la sua profonda umiltà: “Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Il mondo non le conosce, poiché non ne è capace né degno».Questa vita di Gesù in Maria, è anzitutto la presenza terrena e carnale dell’Incarnazione. Il Verbo di Dio, racchiuso nel seno verginale di sua madre, immerso nella notte di questo mondo nel corso di nove mesi di gestazione, acconsente a essere nutrito e rivestito di carne, aspettando umilmente il suo giorno come tutti i figli degli uomini. E la corte celeste guarda con spavento questo nuovo stato della trascendenza divina: Non horruisti virginis uterum! Quando durante l’ufficio notturno, i monaci e le monache pronunciano questo versetto del Te Deum, fanno un inchino profondo in segno di riverenza verso questo Dio «che non ha avuto orrore del seno di una vergine».Questa presenza carnale di Gesù in Maria è un mistero di cui si dovrebbe parlare con estrema delicatezza. I Padri vi hanno visto la fase iniziale della Chiesa – mai sarebbe stata così santa – e l’annuncio di una nuova economia della salvezza: Dio, attraverso il suo Verbo, tocca la sua creatura e la penetra più profondamente che nello stato dell’innocenza.
Ma questa presenza di Gesù in sua madre non lo allontana da noi. Diventando il cielo di Dio, Maria diventa nello stesso tempo il modello e l’archetipo dell’anima-cielo al quale ogni creatura deve conformarsi per vivere a sua volta il mistero dell’inabitazione divina: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui» (Gv 14,23).
DOMENICA 22 DICEMBRE ORE 16.30 IN EMATOLOGIA CAREGGI SANTA MESSA
PER I MALATI S.E. CARDINALE GIUSEPPE BETORI ARCIVESCOVO DI FIRENZE
TORNATA DEL 19 GENNAIO 2014
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