Carissimo Giuliano
Carissimi Giacomo e Beatrice e familiari tutti
Carissimi Consorelle e Confratelli
M.Rev. Don Paolo Glaentzer Correttore
Dopo i Confratelli di Venerabile Memoria Romano, Nello, Gino e Bruno, piangiamo ora Giuseppina.
Giuseppina è la prima Consorella della rinata Confraternita che ci lascia. Sempre dolce ed affettuosa, sempre attenta alle nostre iniziative, sempre protagonista nella vita della Confraternita. Sempre con Giuliano! Insieme hanno partecipato con noi ai Pellegrinaggi, alle Processioni, alle Tornate, ai Ritiri con grande gioia ed entusiasmo. Grande è il dolore della nostra Sommaia, Confraternita e Parrocchia, nuova grande famiglia! Parlare di Lei è parlare di una donna di grande fede che ha accettato con grande sopportazione la difficilissima prova e che ha condiviso con noi spesso le sofferenze quando ogni domenica ci siamo incontrati qui in questa chiesa. Parlare di Lei è parlare di una sposa sempre unita al suo Giuliano, di una mamma felice e di una nonna orgogliosa dei suoi nipotini. Pensando a Lei non posso che ricordare le figure femminili delle Sacre Scritture. Ma in particolare mi ricorda i due aspetti di Marta e Maria, le sorelle di Lazzaro quando incontrano il Signore (Lc 10,38-42). San Benedetto ai suoi monaci dava una precisa indicazione di stile di vita: ora et labora, prega e opera. Marta, in sostanza, vuole offrire al Signore il meglio della sua casa, e nella sua generosità mette al centro tutto ciò che possiede e che può dare mentre Maria si siede ai piedi di Gesù nell’atteggiamento del discepolo che si pone in ascolto e si prepara a ricevere il dono della parola. Ma in un cristiano, le opere di servizio e di carità non sono mai staccate dalla fonte principale di ogni nostra azione: l’ascolto della parola del Signore. E’ un dono ricordare questo. E’ l’ insegnamento che ci lascia Giuseppina. Il suo grande amore per la famiglia gli ha dato grande coraggio nel momento più difficile. San Giovanni della Croce ci ricorda che “ la purezza del cuore corrisponde al grado d'amore e di grazia di Dio; quando anche nostro Signore chiama beati coloro che hanno il cuore puro (Mt 5,8), parla di coloro che sono pieni d'amore, poiché la beatitudine ci è data secondo la misura dell'amore. Chi ama veramente Dio non arrossisce di fronte al mondo per ciò che fa per Dio e non lo nasconde confuso, anche se il mondo intero venisse a condannarlo. Chi ama veramente Dio considera come un guadagno e una ricompensa la perdita di tutte le cose create e persino la predita di se stesso per amor di Dio... Chi lavora per Dio con puro amore, non solo non si preoccupa di esser visto dagli uomini, ma non agisce nemmeno per esser visto da Dio”.
Ora come Maria di Magdala ci dici “Ho visto il Signore” (Gv 20;11-18).
Carissimi Consorelle e Confratelli Preghiamo
Requiem Aeternam Dona Ea Domine et Lux Perpetua Luceat Ea Reqiuescat in pacem Amen
Data: 27/02/2018
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